Attribuzione Originale di Nomi e Indirizzi
Ogni nodo connesso alla rete originale ARPAnet o sue reti collegate possedeva
due identificativi:
- un nome host, consistente di una stringa alfanumerica di massimo
8 caratteri
- un indirizzo IP di 32 bit, visto in notazione punto come di quattro byte,
di cui il primo byte era l'indirizzo di rete e gli altri l'indirizzo di
host
La risoluzione tra nomi e indirizzi avveniva tramite un file di
configurazione, detto hosts, che conteneva la corrispondenza tra
i due identificativi di tutti i nodi di rete conosciuti. tale file era
disponibile su appropriati server della Rete stessa.
All'aumentare dei nodi collegati e delle reti tali schemi non erano piu'
praticabili e sono stati sostituiti con i seguenti:
- e' stato formato il servizio DNS, che definisce domini di appartenenza
dei nodi. L'univocita' dei nomi host deve ora essere mantenuta solo all'interno
di ciascun dominio. I domini sono organizzati in struttura gerarchica e
mantenuti da particolari server in collegamento tra loro.
- sono state definite classi di indirizzi, identificate dai primi bit
di ciascun indirizzo, con diverse estensioni della porzione di rete e
di host dell'indirizzo IP. In particolare:
- Classe A - primo byte tra 1 e 127 - il primo byte e' l'indirizzo di
rete e gli ultimi tre byte l'indirizzo di host
- Classe B - primo byte tra 128 e 191 - i primi due byte sono l'indirizzo di rete
e gli ultimi due byte l'indirizzo di host
- Classe C - primo byte tra 192 e 223 - i primi tre byte sono
l'indirizzo di rete e l'ultimo e' l'indirizzo di host
E' da notare che lo schema di indirizzamento a classi e' stato di
recente abbandonato in favore dello schema di indirizzamnento detto
CIDR (Classless Inter Domain Routing).
L'attribuzione di nomi di dominio e di indirizzi IP, fino ai primi
anni '90, era curata direttamente dalla IAB.
©1998 A.P.Software Informatica