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Libero come in libertà di parola

La maggior parte dei libri che parlano di informatica non sono molto ``amichevoli'' con il lettore; un po' per il linguaggio -spesso esoterico- utilizzato, un po' perché partono dal presupposto che chi legge debba trovare decisamente interessante l'argomento.
Questo libro vuol essere un esperimento: provare a parlare insieme di software libero e di hacking senza la pretesa di trasformare i lettori in guru dell'informatica in quattro giorni, ma con l'intento esplicito di portare alla luce la battaglia che si combatte oggi sul terreno dell'informatica: una battaglia che c'entra con la tecnica, ma che è soprattutto una battaglia di libertà. Questo è il senso del ``libero'' che sta in ``software libero''.
In altre parole, l'obiettivo di questo libro è spiegare quali passi potete fare per riappropriarvi del controllo sugli strumenti informatici di uso comune: computer, sistemi operativi e programmi.
Per rendere il più graduale possibile l'approccio alle parti tecniche, il percorso del libro prevede diverse opzioni di azione, dalla più semplice e immediata alla più complessa ed efficace: Il libro si chiude con un'introduzione agli strumenti liberi che permettono di costruire organizzazioni reticolari basate sul metodo del consenso, partendo da un paio di esperienze note. Insomma se sapete cos'è una campagna di pressione o come utilizzare gli strumenti del commercio equo, della finanza etica o del consumo critico, ma non avete mai pensato di applicare questi ragionamenti all'informatica questo libro vi sarà utile sia per capire come farlo, sia per capire perché è importante farlo.
Se invece già utilizzate il software libero o GNU/Linux in particolare, magari perché li ritenete superiori tecnicamente, questo libro potrebbe esservi utile per capire perchè il software libero sia strettamente collegato alla difesa dei diritti digitali e della libertà di accesso all'informazione.
Infine, anche se non avete mai sentito parlare di tutto ciò, leggere questo libro potrebbe essere l'occasione per scoprire i mondi dell'hacking e dell'attivismo.

Per chi ha fretta

Il primo capitolo (L'ultimo medium libero) dà una visione d'insieme del problema della libertà e del software, fornendo quel minimo di background necessario per comprendere perchè valga la pena di affrontare qualche difficoltà per passare al software libero: lo consiglierei qualunque sia l'uso che volete fare del libro.
I capitoli dal secondo al quarto, invece, sono ideali per chi non ha (quasi) mai sentito parlare di GNU/Linux e vuole farsi un'idea generale di cosa può offrire il software libero, magari sperimentando i primi passi sul sistema che è abituato ad usare.
Il capitolo cinque introduce il contenuto del CD allegato: Knoppix, una versione di GNU/Linux che funziona da CD. Questo significa che non avrete bisogno di installare alcunchè per poter utilizzare Knoppix sul vostro computer e che quando spegnerete il vostro PC, tutto tornerà esattamente allo stato precedente l'uso di Knoppix.
I capitoli dal sesto all'ottavo, invece, affrontano gli approfondimenti sia tecnici che non: come installare una versione normale di GNU/Linux sul vostro computer, come farne manutenzione e quali sono gli strumenti del software libero che possono essere utili ad un gruppo, associazione o comunità di qualsiasi genere.
Se avete già le idee chiare sulle difficoltà che potreste incontrare, ed il vostro obiettivo è partire al più presto con GNU/Linux la cosa migliore da fare è leggere il primo capitolo per poi saltare al quinto e concludere con il sesto.
Alla fine di questo percorso ``abbreviato'' potrete poi tornare indietro per approfondire ulteriormente i temi trattati.


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Stefano Barale 2003-07-03