9 Testo

Argomenti

  1. Spazi bianchi
  2. Testo strutturato
    1. Elementi di frase: EM, STRONG, DFN, CODE, SAMP, KBD, VAR, CITE, ABBR, e ACRONYM
    2. Citazioni: gli elementi BLOCKQUOTE e Q
    3. Pedici e apici: gli elementi SUB e SUP
  3. Linee e paragrafi
    1. Paragrafi: l'elemento P
    2. Controllare le interruzioni di riga
    3. Divisione delle parole (sillabazione)
    4. Testo precomposto: l'elemento PRE
    5. Visualizzazione dei paragrafi
  4. Marcare le modifiche dei documenti: gli elementi INS e DEL

Le sezioni seguenti trattano l'argomento della strutturazione del testo. Gli elementi di presentazione del testo (elementi di allineamento, elementi carattere, fogli di stile, ecc.) sono trattati altrove nella specifica. Per informazioni sui caratteri, consultare il paragrafo sull'insieme di caratteri del documento.

9.1 Spazi bianchi

L'insieme di caratteri del documento include un'ampia varietà di caratteri per gli spazi bianchi. Molti di questi sono elementi tipografici usati in alcune applicazioni per produrre particolari effetti visuali di spaziatura. In HTML, sono definiti solo i seguenti caratteri come spazi bianchi:

I fine riga sono anch'essi spazi bianchi. Notare che sebbene 
 e 
 siano definiti in [ISO10646] per separare chiaramente linee e paragrafi, rispettivamente, essi non sono caratteri di fine riga in HTML, né questa specifica li include nella categoria più generale degli spazi bianchi.

Questa specifica non indica il comportamento, la visualizzazione o altro, degli spazi diversi da quelli esplicitamente identificati qui come spazi bianchi. Per questa ragione, gli autori devono usare gli elementi appropriati e gli stili per ottenere gli effetti visuali di composizione che coinvolgono gli spazi bianchi, piuttosto che gli spazi.

Per tutti gli elementi HTML eccetto PRE, le sequenze di spazi bianchi separano le "parole" (noi usiamo il termine "parola" qui per intendere "sequenze di caratteri che non sono spazi bianchi"). Componendo il testo, gli interpreti devono identificare queste parole e mostrarle in accordo con le convenzioni della particolare lingua scritta (scrittura) e del supporto.

Questa visualizzazione può comportare l'inserzione di spazi tra le parole (chiamati spazi intertestuali), ma le convenzioni per gli spazi intertestuali varia da lingua a lingua. Per esempio, nelle lingue Latine, gli spazi intertestuali sono visualizzati tipicamente come spazi ASCII ( ), mentre in Thai questi sono separatori di parola di lunghezza zero (​). In Giapponese e Cinese, lo spazio intertestuale tipicamente non è visualizzato.

Si noti che una sequenza di spazi bianchi tra le parole nel sorgente del documento può risultare visualizzato in uno spazio intertestuale totalmente diverso (salvo che nel caso dell'elemento PRE). In particolare, gli interpreti devono collassare le sequenze di spazi bianchi in input quando producono lo spazio intertestuale in output. Ciò può e deve essere finito anche in assenza di informazioni sulla lingua (dall'attributo lang, dal campo di intestazione HTTP "Content-Language" (vedere [RFC2068], sezione 14.13), impostazioni dell'interprete, ecc.).

L'elemento PRE è usato per il testo precomposto, dove gli spazi bianchi sono significativi.

Allo scopo di evitare problemi con le regole del fine riga SGML e le inconsistenze tra le ancora esistenti implementazioni, gli autori non devono fidarsi degli interpreti per la visualizzazione degli spazi bianchi immediatamente dopo un tag iniziale o immediatamente prima di un tag finale. Così, gli autori, e in particolare gli strumenti di authoring, devono scrivere:


  <P>Noi offriamo <A>supporto tecnico</A> gratuito per gli abbonati.</P>

e non:


  <P>Noi offriamo<A> supporto tecnico </A>gratuito per gli abbonati.</P>

9.2 Testo strutturato

9.2.1 Elementi di frase: EM, STRONG, DFN, CODE, SAMP, KBD, VAR, CITE, ABBR, e ACRONYM


<!ENTITY % phrase "EM | STRONG | DFN | CODE |
                   SAMP | KBD | VAR | CITE | ABBR | ACRONYM" >
<!ELEMENT (%fontstyle;|%phrase;) - - (%inline;)*>
<!ATTLIST (%fontstyle;|%phrase;)
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: richiesto

Attributi definiti altove

Gli elementi di frase aggiungono informazioni strutturali ai frammenti di testo. I significati usuali dell'elemento di frase sono i seguenti:

EM:
Indica enfasi.
STRONG:
Indica maggiore enfasi.
CITE:
Contiene una citazione o un riferimento ad altre fonti.
DFN:
Indica che questa è istanza di una definizione del termine contenuto.
CODE:
Designa un frammento di codice del computer.
SAMP:
Designa un esempio di output di programmi, script, ecc.
KBD:
Indica il testo che deve essere inserito dall'utente.
VAR:
Indica un'istanza di una variabile o un'argomento del programma.
ABBR:
Indica una forma abbreviata (per esempio WWW, HTTP, URI, Mass., ecc.).
ACRONYM:
Indica un acronimo (per esempio WAC, radar, ecc.).

EM e STRONG sono usati per indicare enfasi. Gli altri elementi di frase hanno particolare significato nei documenti tecnici. Questi esempi illustrano alcuni degli elementi di frase:


Come disse <CITE>Harry S. Truman</CITE>,
<Q lang="en-us">The buck stops here.</Q>

Maggiori informazioni possono essere trovate in <CITE>[ISO-0000]</CITE>.

Prego fare riferimento al seguente numero nella corrispondenza
futura: <STRONG>1-234-55</STRONG>

La presentazione degli elementi di frase dipende dall'interprete. Generalmente, gli interpreti visuali rendono il testo EM con un font corsivo e il testo STRONG in grassetto. Gli interpreti sintetizzatori vocali possono modificare i parametri di sintesi, come il volume, il timbro e il ritmo di conseguenza.

Gli elementi ABBR e ACRONYM consentono all'autore di indicare chiaramente le occorrenze di abbreviazioni e acronimi. Le lingue occidentali fanno un ampio uso di acronimi come "GmbH", "NATO", e "F.B.I.", quanto di abbreviazioni tipo "M.", "Inc.", "et al.", "etc.". Sia il Cinese che il Giapponese usano un meccanismo di abbreviazioni analogo, in cui un nome lungo è riferito in seguito con un sottoinsieme dei caratteri Han della occorrenza originale. Marcare questi costrutti fornisce utili informazioni all'interprete e a strumenti quali controllo ortografico, sintetizzatori vocali, sistemi di traduzione e indicizzatori di motori di ricerca.

Il contenuto degli elementi ABBR e ACRONYM specifica la stessa espressione abbreviata, come questa normalmente appare nel testo corrente. L'attributo title di questi elementi può essere usato per fornire la forma completa o espansa dell'espressione.

Ecco qualche esempio d'uso di ABBR:


  <P>
  <ABBR title="World Wide Web">WWW</ABBR>
  <ABBR lang="fr" 
        title="Soci&eacute;t&eacute; Nationale des Chemins de Fer">
     SNCF
  </ABBR>
  <ABBR lang="es" title="Do&ntilde;a">Do&ntilde;a</ABBR>
  <ABBR title="Abbreviation">abbr.</ABBR>

Si noti che le abbreviazioni e gli acronimi hanno spesso pronunce varie. Per esempio, mentre "IRS" e "BBC" vengono pronunciate tipicamente lettera per lettera, "NATO" e "UNESCO" sono pronunciate foneticamente. Altre forme abbreviate ancora (per esempio "URI" e "SQL") sono pronunciate lettera per lettera da alcuni e come parole da altri. Quando necessario, gli autori devono usare i fogli di stile per specificare la pronuncia di una forma abbreviata.

9.2.2 Citazioni: gli elementi BLOCKQUOTE e Q


<!ELEMENT BLOCKQUOTE - - (%block;|SCRIPT)+ -- citazione estesa -->
<!ATTLIST BLOCKQUOTE
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  cite        %URI;          #IMPLIED  -- URI per documento sorgente o messaggio --
  >
<!ELEMENT Q - - (%inline;)*            -- breve citazione in linea -->
<!ATTLIST Q
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  cite        %URI;          #IMPLIED  -- URI per documento sorgente o messaggio --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: richiesto

Definizione degli attributi

cite = uri [CT]
Il valore di questo attributo è un URI che indica un documento sorgente o un messaggio. Tale attributo è inteso per dare informazioni sulla sorgente da cui la citazione è tratta.

Attributi definiti altrove

Questi due elementi indicano il testo delle citazioni. BLOCKQUOTE è per le lunghe citazioni (contenuto a livello blocco) e Q è inteso per le citazioni brevi (contenuto in linea) che non richiede interruzioni di paragrafo.

Questo esempio compone un brano da "Le Due Torri" ("The Two Towers"), di J.R.R. Tolkien, come una citazione.


<BLOCKQUOTE cite="http://www.mycom.com/tolkien/twotowers.html">
<P>They went in single file, running like hounds on a strong scent,
and an eager light was in their eyes. Nearly due west the broad
swath of the marching Orcs tramped its ugly slot; the sweet grass
of Rohan had been bruised and blackened as they passed.</P>
</BLOCKQUOTE>

Visualizzazione delle citazioni 

Gli interpreti visuali generalmente rendono BLOCKQUOTE come un blocco a rientri.

Gli interpreti visuali devono accertarsi che il contenuto dell'elemento Q sia reso con le virgolette di delimitazione. Gli autori non devono inserire le virgolette all'inizio e alla fine del contenuto di un elemento Q.

Gli interpreti devono visualizzare le virgolette in modo dipendente dalla lingua (vedere l'attributo lang). Molte lingue adottano differenti stili di citazione per citazioni esterne e interne (annidate), che devono essere rispettate dall'interprete.

L'esempio seguente illustra citazioni annidate con l'elemento Q.


John ha detto, <Q lang="en-us">Ho visto Lucy a pranzo, mi ha detto 
<Q lang="en-us">Mary vuole che tu
prenda del gelato tornando a casa.</Q> Penso che ne prenderò un po'
da Ben e Jerry's, sulla Gloucester Road.</Q>

Poiché la lingua di entrambe le citazioni è l'Inglese Americano, l'interprete deve renderle appropriatamente, per esempio con gli apici intorno alla citazione interna e i doppi apici attorno alla citazione esterna:


  John ha detto, "Ho visto Lucy a pranzo, mi ha detto 'Mary vuole che tu
  prenda del gelato tornando a casa.' Penso che ne prenderò un po'
  da Ben e Jerry's, sulla Gloucester Road."

Nota.Si raccomanda che le implementazioni dei fogli di stile forniscano un meccanismo per inserire le virgolette prima e dopo una citazione delimitata da BLOCKQUOTE in maniera appropriata al contesto della lingua corrente e al grado di annidamento delle citazioni.

Comunque, poiché alcuni autori hanno usato BLOCKQUOTE solo come meccanismo per far rientrare il testo, al fine di preservare l'intenzione degli autori, gli interpreti non devono inserire virgolette nello stile predefinito.

L'uso di BLOCKQUOTE per far rientrare il testo è disapprovato in favore dei fogli di stile.

9.2.3 Pedici e apici: gli elementi SUB e SUP


<!ELEMENT (SUB|SUP) - - (%inline;)*    -- pedice, apice -->
<!ATTLIST (SUB|SUP)
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: richiesto

Attributi definiti altrove

Molte lingue (per esempio il francese) richiedono apici o pedici per la resa corretta. Gli elementi SUB e SUP devono essere usati per marcare il testo in questi casi.


      H<sub>2</sub>O
      E = mc<sup>2</sup>
      <SPAN lang="fr">M<sup>lle</sup> Dupont</SPAN>

9.3 Linee e paragrafi

Gli autori dividono tradizionalmente i loro pensieri e argomenti in sequenze di paragrafi. L'organizzazione di informazioni in paragrafi non è dipendente da come i paragrafi sono presentati: i paragrafi che sono giustificati contengono gli stessi pensieri di quelli che sono allineati a sinistra.

Il marcatore HTML per definire un paragrafo è chiaro: l'elemento P definisce un paragrafo.

La presentazione visuale dei paragrafi non è così semplice. Un numero di particolari, sia stilistici che tecnici, devono essere discussi:

Indirizziamo queste domande sotto. Allineamento dei paragrafi e degli oggetti posizionabili sono discussi dopo in questo documento.

9.3.1 Paragrafi: l'elemento P


<!ELEMENT P - O (%inline;)*            -- paragrafo -->
<!ATTLIST P
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: facoltativo

Attributi definiti altrove

L'elemento P rappresenta un paragrafo. Non può contenere elementi a livello blocco (inclusi i P stessi).

Si scoraggiano gli autori dall'usare elementi P vuoti. Gli interpreti devono ignorare gli elementi P vuoti.

9.3.2 Controllare le interruzioni di riga

Un fine riga è definito essere un ritorno del carrello (&#x000D;), un avanzamento di riga (&#x000A;), o una coppia di ritorno carrello/avanzamento di riga. Tutti i fine riga costituiscono spazi bianchi.

Per maggiori informazioni sulla specifica SGML dei fine riga, consultare le note sulle interruzioni di riga nell'appendice.

Forzare un'interruzione di riga: l'elemento BR  


<!ELEMENT BR - O EMPTY                 -- interruzione di riga forzata -->
<!ATTLIST BR
  %coreattrs;                          -- id, class, style, title --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: proibito

Attributi definiti altrove

L'elemento BR interrompe forzatamente (termina) la riga di testo corrente.

Per gli interpreti visuali, l'attributo clear può essere usato per determinare se il marcatore che segue l'elemento BR fluisce attorno alle immagini e ad altri oggetti posizionabili al margine sinistro o destro, o se inizia dopo la fine di ogni oggetto. Ulteriori dettagli sono forniti nel paragrafo sull'allineamento e oggetti posizionabili. Gli autori sono informati di usare i fogli di stile per controllare il flusso del testo attorno alle immagini e ad altri oggetti posizionabili.

Nel caso della composizione bidirezionale, l'elemento BR deve comportarsi allo stesso modo in cui il carattere [ISO10646] SEPARATORE DI LINEA funziona nell'algoritmo bidirezionale.

Impedire un'interruzione di riga 

Alcune volte gli autori possono voler impedire che occorra un'interruzione di riga tra due parole. L'entità &nbsp; (&#160; o &#xA0;) funge da spazio dove gli interpreti non devono causare un fine riga.

9.3.3 Divisione delle parole (sillabazione)

In HTML vi sono due tipi di trattini: il trattino lungo e il trattino corto. Il trattino lungo deve essere considerato da un'interprete come un altro carattere. Il trattino corto dice all'interprete dove può occorrere un'interruzione di riga.

Quei browser che interpretano i trattini corti devono osservare le seguenti semantiche: se una riga è interrotta in un trattino corto, deve essere visualizzato un carattere trattino alla fine della prima riga. Se una riga non è interrotta in un trattino corto, l'interprete non deve mostrare un carattere trattino. Per operazioni quali la ricerca e l'ordinamento, il trattino corto deve essere sempre ignorato.

In HTML il trattino lungo è rappresentato dal carattere "-" (&#45; o &#x2D;). Il trattino corto è rappresentato dal riferimento all'entità carattere &shy; (&#173; o &#xAD;)

9.3.4 Testo precomposto: L'elemento PRE


<!ENTITY % pre.exclusion "IMG|OBJECT|BIG|SMALL|SUB|SUP">

<!ELEMENT PRE - - (%inline;)* -(%pre.exclusion;) -- testo precomposto -->
<!ATTLIST PRE
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: richiesto

Definizione degli attributi

width = number [CN]
Disapprovato. Questo attributo fornisce un suggerimento per gli interpreti visuali sulla larghezza desiderata del blocco impaginato. L'interprete può usare questa informazione per scegliere una dimensione del font appropriata o per far rientrare il contenuto appropriatamente. La larghezza desiderata è espressa in numero di caratteri. Questo attributo non è molto supportato attualmente.

Attributi definiti altrove

L'elemento PRE dice all'interprete visuale che il testo compreso è "precomposto". Quando gestiscono del testo precomposto, gli interpreti visuali:

Gli interpreti non visuali non devono rispettare gli spazi bianchi aggiuntivi nel contenuto dell'elemento PRE.

Per altre informazioni sulla specifica SGML dei fine riga, consultare le note sui fine riga nell'appendice.

Il frammento di DTD sopra indica quali elementi possono non apparire in una dichiarazione PRE. Questo è come nell'HTML 3.2, ed è inteso per preservare la spaziatura tra le righe costante e l'allineamento delle colonne per il testo visualizzato con un font con spaziatura fissa. Gli autori sono scoraggiati dall'alterare questo comportamento mediante i fogli di stile.

L'esempio seguente mostra un verso del poema To a Skylark di Shelly precomposto:


<PRE>
       Higher still and higher
         From the earth thou springest
       Like a cloud of fire;
         The blue deep thou wingest,
And singing still dost soar, and soaring ever singest.
</PRE>

Ecco come ciò viene tipicamente reso:


       Higher still and higher
         From the earth thou springest
       Like a cloud of fire;
         The blue deep thou wingest,
And singing still dost soar, and soaring ever singest.

Il carattere di tabulazione orizzontale
Il carattere di tabulazione orizzontale (decimale 9 in [ISO10646] e [ISO88591]) è usualmente interpretato dagli interpreti visuali come il più piccolo numero non zero di spazi necessari per allineare i caratteri agli stop di tabulazione che sono ogni 8 caratteri. Si scoraggia fortemente l'uso di tabulazioni orizzontali nel testo precomposto poiché è nella pratica comune, mentre si impagina, impostare lo spazio di tabulazione ad altri valori, cosa che porta a documenti male allineati.

9.3.5 Visualizzazione dei paragrafi

Nota. La sezione seguente è una descrizione informativa del comportamento di alcuni attuali interpreti visuali nella composizione dei paragrafi. I fogli di stile consentono un migliore controllo della composizione dei paragrafi.

Come i paragrafi sono resi visivamente dipende dall'interprete. I paragrafi sono resi usualmente allineati a sinistra con un margine destro frastagliato. Altri valori predefiniti sono appropriati per le scritture da destra a sinistra.

Gli interpreti HTML hanno reso tradizionalmente i paragrafi con spazi bianchi prima e dopo, per esempio:


  Allo stesso tempo, iniziano a prendere forma un sistema di numerazione,
  il calendario, la scrittura geroglifica, e un'arte tecnicamente
  avanzata, i quali influenzarono in seguito altri popoli.

  Dentro la cornice di questa graduale evoluzione o progresso
  culturale l'orizzonte Preclassico è stato diviso in Basso,
  Medio e Alto periodo, a cui può essere aggiunto un periodo
  di transizione o Protoclassico con varie caratteristiche che
  distinguerà poi le civiltà emergenti della Mesoamerica.

Questo contrasto con lo stile usato nei romanzi che fa rientrare la prima riga del paragrafo e usa la spaziatura regolare delle righe tra la riga finale del paragrafo corrente e la prima riga del prossimo, per esempio:


     Allo stesso tempo, iniziano a prendere forma un sistema di
  numerazione, il calendario, la scrittura geroglifica, e un'arte
  tecnicamente avanzata, i quali influenzarono in seguito altri popoli.

     Dentro la cornice di questa graduale evoluzione o progresso
  culturale l'orizzonte Preclassico è stato diviso in Basso,
  Medio e Alto periodo, a cui può essere aggiunto un periodo
  di transizione o Protoclassico con varie caratteristiche che
  distinguerà poi le civiltà emergenti della Mesoamerica.

Seguendo il precedente insieme del browser NCSA Mosaic nel 1993, gli interpreti generalmente non giustificano entrambi i margini, in parte perchè è duro farlo effettivamente senza sofisticate procedure di divisione delle parole. L'avvento dei fogli di stile, e i font con anti-aliasing con posizionamento dei sottopixel promette di offrire alternative più ricche agli autori HTML delle possibili in precedenza.

I fogli di stile forniscono un pieno controllo sulla dimensione e lo stile di un font, i margini, lo spazio prima e dopo un paragrafo, la prima riga rientrante, l'allineamento e molti altri dettagli. Il foglio di stile predefinito dell'interprete rende gli elementi P in una forma familiare, come illustrato sopra. Si può, in principio, passare sopra questo per rendere i paragrafi senza gli spazi che convenzionalmente distinguono i paragrafi successivi. In generale, poiché ciò può confondere i lettori, si scoraggia questa pratica.

Per convenzione, gli interpreti HTML visuali interrompono le righe di testo per adattarsi ai margini interni disponibili. Gli algoritmi di interruzione dipendono dalla lingua da impaginare.

Nelle lingue occidentali, per esempio, il testo deve essere interrotto solo agli spazi bianchi. I primi interpreti in modo non corretto interrompono le righe subito dopo il tag iniziale o poco prima del tag finale di un elemento, il che lascia la punteggiatura penzolante. Per esempio, si consideri questa frase:


   Una statua di <A href="cih78">Cihuateteus</A>, che è patrono...

Interrompere la riga appena prima del tag finale dell'elemento A causa lo spostamento della virgola all'inizio della riga successiva:


  Una statua di Cihuateteus
  , è patrono...

Questo è un errore dal momento che non vi sono spazi bianchi in quel punto nel marcatore.

9.4 Marcare le modifiche dei documenti: gli elementi INS e DEL


<!-- INS/DEL sono gestiti per inclusione in BODY -->
<!ELEMENT (INS|DEL) - - (%flow;)*      -- testo inserito, testo cancellato -->
<!ATTLIST (INS|DEL)
  %attrs;                              -- %coreattrs, %i18n, %events --
  cite        %URI;          #IMPLIED  -- info sulla ragione della modifica --
  datetime    %Datetime;     #IMPLIED  -- data e ora della modifica --
  >

Tag iniziale: richiesto, Tag finale: richiesto

Definizioni degli attributi

cite = uri [CT]
Il valore di questo attributo è un URI che indica il documento sorgente o il messaggio. Tale attributo è inteso puntare alle informazioni che spiegano perché un documento è cambiato.
datetime = datetime [CS]
Il valore di questo attributo specifica la data e l'ora in cui è stata fatta la modifica.

Attributi definiti altrove

INS e DEL sono usati per marcare sezioni del documento che sono state inserite o cancellate rispetto a una differente versione di un documento (per esempio nelle bozze delle leggi in cui il legislatore ha bisogno di mostrare i cambiamenti).

Questi due elementi sono inusuali per l'HTML in quanto possono servire sia da elementi a livello blocco che in linea (ma non entrambi). Possono contenere una o più parole dentro un paragrafo o contenere uno o più elementi a livello blocco come paragrafi, elenchi e tabelle.

Questo esempio può servire in un progetto di legge per cambiare la legislazione su quanti deputati può impiegare uno Sceriffo di Contea da 3 a 5.


<P>
  Uno Sceriffo può impiegare <DEL>3</DEL><INS>5</INS> deputati.
</P>

Gli elementi INS e DEL non devono contenere contenuti a livello blocco quando questi elementi si comportano da elementi in linea.

ESEMPIO ILLEGALE:
Ciò che segue non è HTML legale.


<P>
<INS><DIV>...contenuto a livello blocco...</DIV></INS>
</P>

Gli interpreti devono rendere il testo inserito e cancellato in modo che la modifica sia evidente. Per esempio, il testo inserito può apparire in un font speciale, il testo cancellato può non essere mostrato affatto o essere mostrato barrato o con una speciale marcatura, ecc.

Entrambi gli esempi seguenti corrispondono al 5 Novembre 1994, 8:15:30 am, US Eastern Standard Time.


     1994-11-05T13:15:30Z
     1994-11-05T08:15:30-05:00

Usato con INS, ci dà:


<INS datetime="1994-11-05T08:15:30-05:00"
        cite="http://www.foo.org/mydoc/comments.html">
Inoltre, le ultime figure dal dipartimento marketing
suggeriscono che tale pratica è in crescita.
</INS>

Il documento "http://www.foo.org/mydoc/comments.html" contiene commenti sul perché l'informazione è stata inserita nel documento.

Gli autori possono anche fare commenti sul testo inserito o cancellato mediante l'attributo title per gli elementi INS e DEL. Gli interpreti possono presentare tali informazioni all'utente (per esempio come una nota a cascata). Per esempio:


<INS datetime="1994-11-05T08:15:30-05:00"
        title="Cambiato a seguito dei commenti di Steve B nella riunione.">
Inoltre, le ultime figure dal dipartimento marketing
suggeriscono che tale pratica è in crescita.
</INS>