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Appendice A: non ci ho capito un'hacker!

Glossario e risorse

Architettura.
Termine con cui, in informatica, si designa una certa classe di microprocessori o di sistemi basati su un certo microprocessore. La più famosa è certamente l'architettura Intel x86. A seguire ci sono l'architettura PowerPc (quella dei moderni Macintosh, ma anche di una serie di IBM).
Algoritmo.
Parola greca che indica una sequenza di operazioni semplici necessarie a portare a compimento un'operazione più complessa. In campo informatico, in particolare, è una sequenza codificata di operazioni atte a manipolare simboli (le cosiddette variabili del problema). In questo senso gli algoritmi sono uno degli ingredienti di base della programmazione.
Backdoor.
Letteralmente ``porta di servizio''. È il nomignolo che viene dato ai programmi (o alle parti nascoste di un sistema operativo) che permettono di avere un'accesso segreto (porta di servizio, appunto) all'insaputa dell'utente.
Backup.
L'operazione di salvataggio dei dati periodico che viene di solito eseguita su tutti i grossi sistemi informatici. Sebbene non sia una pratica molto in voga tra gli utenti di personal computer (salvo tra coloro che hanno sperimentato la rottura di un hard disk almeno una volta nella vita), diviene una questione di sopravvivenza sotto GNU/Linux, visto che il comando di cancellazione non ha nessuna possibilità di essere annullato se non recuperando, per l'appunto, l'ultima copia di backup.
Bug.
Letteralmente insetto. È il nomignolo con cui i programmatori designano gli errori che immancabilmente si scovano nel codice sorgente anche a lunga distanza dalla suo rilascio. Il termine cerca probabilmente di evocare la difficoltà di scovare e acchiappare il bug.
Configurazione.
L'operazione necessaria a rendere effettivamente funzionante un software o un sistema operativo. Solitamente consiste nel fornire al programma alcuni valori che dipendono dalle caratteristiche del nostro computer, senza i quali il programma non è in grado di funzionare correttamente (ubicazione di certi file sul disco rigido, risoluzione dello schermo grafico, etc).
Compilazione.
Operazione attraverso la quale il codice sorgente viene trasformato in un programma eseguibile dal vostro computer grazie al programma denominato compilatore. A seconda dei sistemi e dei linguaggi questa operazione può richiedere più passaggi o l'utilizzo di più programmi oltre al compilatore.
Compressione.
Operazione che riduce lo spazio occupato da un certo file sul disco rigido. Questo avviene attraverso un programma di compressione che applica un algoritmo di compressione che può essere più o meno efficiente. Il file compresso non può più essere letto direttamente, ma va prima sottoposto a una operazione inversa, detta decompressione. Questa operazione, però può anche avvenire ``parallelamente'' alla lettura. È il caso dei file .mp3 oppure .ogg, che vengono ``suonati'' via via che il programma di decompressione li ``decomprime'' (questo è il motivo per cui non potete ascoltare .mp3 con un vecchio Intel 486: non sarebbe abbastanza veloce per riuscire a decomprimere ``al volo'' le vostre canzoni preferite). Esempi di programmi di compressione sono WinZip, zip, gzip, StuffIt, bzip.
Cracker.
Dall'inglese ``to crack'', i cracker sono coloro che irrompono nei sistemi informatici per danneggiare, distruggere od alterare i dati a loro vantaggio, per scopo di lucro, svago o per conquistare ``fama''. Nonostante verrebbe da pensare il contrario non è necessario essere particolarmente preparati tecnicamente per ``fare cracking'': spesso è sufficiente entrare in possesso di programmi scritti da altri o semplicemente utilizzarne di normalissimi in maniera impropria. Un fenomeno abbastanza diffuso, infatti, è quello degli adolescenti che, recuperato in rete qualche script (sequenza di comandi dati alla shell, un po' meno complesso di un programma vero e proprio), lo utilizzino per attaccare qualche sistema particolarmente debole. In questo caso, invece che di cracker, si parla di ``script kiddies'' (ragazzetti da script).
Criptazione.
Il processo attraverso il quale un messaggio o più in generale una serie di dati viene resa intelleggibile solo ai possessori di apposite ``chiavi'' in grado di decriptare. Esistono diversi algoritmi di criptazione e un numero ancora maggiore di programmi che mettono a disposizione degli utenti finali funzioni di criptazione (OpenSSL e GPG sono i più famosi software liberi in questo campo).
Demo.
La versione dimostrativa di un programma di qualsiasi genere, solitamente privata di alcune funzioni fondamentali o con una usabilità limitata nel tempo, allo scadere della quale la demo si blocca. Di solito a realizzare versioni dimostrative sono le case che producono software proprietario per invogliare all'acquisto della versione ``full optional''.
Digital Divide.
Neologismo coniato dai burocrati delle istituzioni trasnazionali per indicare il divario nell'accesso alle nuove tecnologie che caratterizza i paesi del Sud del mondo, che si predica possa venire estirpato distribuendo calcolatori alle popolazioni di questi paesi. M. D'Elia Branco, consigliere del presidente brasiliano Lula, sostiene invece che ``Il superamento avverrà unicamente attraverso l'utilizzo, ma soprattutto la produzione di software libero, che ci possa liberare dalla dipendenza dai prodotti delle grandi corporations del Nord del mondo''.
Dipendenze.
Praticamente qualsiasi pacchetto software necessita di trovare installati dentro il computer degli altri pacchetti (per esempio qualsiasi programma grafico non funzionerà se prima non abbiamo installato il server grafico X11). Si dice anche che il pacchetto X dipende dai pacchetti Y e Z. Alcune distribuzioni hanno validi sistemi di gestione dei pacchetti, in grado di risolvere automaticamente le dipendenze, altre no.
Directory.
Spesso nominate ``cartelle'' dalle varie interfacce grafiche Windows o Mac, le directory sono i rami dell'albero logico secondo cui praticamente tutti i moderni sistemi operativi organizzano i file.
Distribuzione.
Le collezioni di software che trovate nei CD allegati alle riviste in edicola o che potete scaricare da Internet. Solitamente contengono il kernel Linux (o Hurd), gli strumenti del progetto GNU (compilatori, programmi di configurazione, etc) e tutto il software di cui potete aver bisogno per lavorare con il vostro sistema GNU/Linux.
EULA.
Acronimo per End User License Agreement ovvero ``Licenza d'uso per l'utente finale''. È il contratto che ``firmiamo'' ogni qualvolta vogliamo utilizzare un software proprietario.
Firewall.
Letteralmente ``porta tagliafuoco''. È il programma che si occupa di separare una rete di computer locale (detta LAN) da Internet, regolando in maniera ``sicura'' lo scambio di informazioni tra i due ambienti.
FUD.
Acronimo per Fear, Uncertainty and Doubts: Paura, Incertezza e Dubbi. Termine utilizzato per indicare la peculiare politica pubblicitaria di una ditta che, invece che spingere sulle qualità positive del proprio prodotto, diffonda ad arte notizie false o tendenziose sui difetti dei prodotti alternativi.
GNU/Linux.
È il vero nome del sistema operativo che sentite chiamare Linux. Infatti, come potete leggere a p. [*], Linux è il nome del nucleo centrale (kernel) del sistema operativo che si è integrato con l'imponente numero di programmi prodotti dal progetto GNU (cfr. p. [*]), formando il nuovo sistema operativo GNU/Linux.
Guru.
In generale ``maestro''. Nel mondo degli hacker si indicano spesso con questo termine i personaggi più autorevoli all'interno della comunità degli sviluppatori. Il tipico esempio di guru hacker è Richard Stallman.
Hacker.
Questo termine viene utilizzato con parecchi significati. La definizione che personalmente preferisco è quella data da R. Rayomond nel jargon file: ``Un esperto o entusiasta di qualsiasi tipo. Uno potrebbe essere hacker dell'astronomia, per esempio''.
Hacking.
L'atto di esercitare la propria natura hacker, attraverso qualsiasi mezzo. Come diceva giustamente uno striscione all'ultimo Hackmeeting italiano: ``L'hacking è un attitudine''.
Input, Output, Stdin, Stdout.
Solitamente si indicano come input e output i dati in ingresso e quelli in uscita da un certo programma. Sotto Unix si indicano anche con stdin e stdout (standard input e standard output) i canali attraverso i quali passa il flusso (stream) dei dati: solitamente tastiera per stdin e video per stdout. Una pratica molto comune, però, è quella di redirigere questi flussi da o verso file. Questo avviene, specialmente, quando si desidera far eseguire al proprio calcolatore un certo numero di operazioni senza l'intervento umano. In quel caso lo stdin proverrà da un file e lo stdout sarà probabilmente registrato su un ulteriore file.
Hardware.
La macchina su cui girano i programmi, ma anche i componenti della stessa. Hardware è il vostro computer, ma un pezzo di hardware può essere un lettore CDROM. Il termine è usato in opposizione a software che sono i programmi necessari per far funzionare l'hardware.
HTML.
Hyper Text Markup Language. Linguaggio ad etichette per l'ipertesto: è uno dei pochi veri standard per la trasmissione di documenti via Internet, nato nell'ambito della ricerca. Potete leggerlo con qualsiasi editor e altrettanto potete modificarlo. Alcuni di questi editor mascherano le etichette (dette tag) per rendere più semplice l'editing (è il caso di Open Office e Microsoft Office).
Installazione.
Il processo attraverso il quale un sistema operativo viene registrato sull'hard disk di un computer. Al termine del processo di installazione il computer funzionerà con il nuovo sistema operativo.
Interfaccia grafica.
Con il termine interfaccia si indica solitamente il ``mezzo'' attraverso il quale avviene la comunicazione tra differenti entità. Con l'invenzione da parte di Apple del Personal Computer (grazie ad alcune brillanti idee sottratte alla Xerox Corp.), fa la sua comparsa sui computer di casa la prima interfaccia grafica, ovvero quella parte del sistema operativo che permette all'utente di interagire con il computer attraverso il mouse e le icone, invece che attraverso comandi battuti sulla tastiera o schede perforate. Sui grandi sistemi Unix, infatti, esisteva già da tempo l'interfaccia X11 (quella che oggi troviamo in GNU/Linux).
Jargon File.
Il ``glossario'' dei termini più utilizzati in rete. È stato realizzato collettivamente dalla comunità hacker, ma viene mantenuto da R. Raymond alla pagina http://www.tuxedo.org/~esr/jargon/
Mailing List.
Un programma che distribuisce automaticamente un messaggio inviato al suo indirizzo ad una serie di indirizzi (gli iscritti alla mailing list). È un meccanismo per automatizzare la possibilità di portare a termine una discussione attraverso la mail. Se inviamo una mail all'indirizzo di una mailing list, il messaggio verrà distribuito a tutti gli iscritti, noi inclusi.
Mainstream Media.
Termine usato per indicare i grossi media (radio, TV, giornali) di proprietà degli stati o, sempre più spesso, delle grosse corporation della comunicazione. Usato in opposizione a Indipendent Media (media indipendenti) che indica i media informativi gestiti direttamente dal basso.
Media-attivista.
La persona coinvolta nella creazione di giornali, volantini o siti Internet a pubblicazione aperta (Open Publishing), che si trova a essere contemporaneamente voce narrante e protagonista degli avvenimenti che riporta. L'esempio più famoso è quello di Seattle, dove i manifestanti documentarono con foto, audio e filmati tutte le fasi della manifestazione ``dall'interno''.
Metodo del Consenso.
Un metodo decisionale che cerca di giungere a prendere decisioni condivise senza il ricorso alle votazioni, eliminando il rischio della ``dittatura della maggioranza''. Quando si parla di metodo del consenso, ci si riferisce di solito allo scritto di Roberto Tecchio reperibile on-line all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2002/07/64449.php e incluso in parte nel glossario di ``Guida all'azione diretta nonviolenta'' di Enrico Euli e Marco Forlani, Editrice Berti.
Multicast.
Termine mutuato dall'informatica a indicare il nuovo tipo di comunicazione reso possibile da Internet: non più un unico soggetto trasmittente e tanti riceventi, ma una situazione in cui le informazioni vengono scambiate orizzontalmente tra più attori.
Open Publishing.
Si indicano col termine Open Publishing quei siti (ma si potrebbe applicare anche alla carta stampata o a una trasmissione radiotelevisiva) per i quali il processo della creazione delle notizie è trasparente nei confronti dei lettori che possono contribuire direttamente alla costruzione del sito, senza filtri. Il più famoso sito Open Publishing italiano, Indymedia, cita come definizione lo scritto di Matthew Arnison all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2002/07/64459.php.
Ottimizzare, Ottimizzazione.
Il processo di correzioni successive che porta un programma o sistema operativo ad adattarsi perfettamente al computer su cui deve funzionare. Agli albori dell'informatica tutti i programmi andavano ottimizzati per far sì che consumassero meno memoria e meno disco possibili, poi l'abbassarsi dei costi dell'hardware ha portato molti programmatori (e grosse software house) ad abbandonare quest'arte. Il punto è che l'esperienza insegna che un programma ottimizzato non solo occupa meno memoria, ma ha meno probabilità di presentare bugs e malfunzionamenti (come diceva Ford: ``Ciò che non c'è non può rompersi'').
Pacchetto.
Sotto GNU/Linux l'installazione di un nuovo programma può avvenire in due modi: tramite la compilazione dei sorgenti e la loro installazione manuale oppure tramite l'installazione di un pacchetto. Un pacchetto non è altro che un file contenente il programma che vogliamo installare, pre-compilato, alcuni programmini di installazione e la documentazione, il tutto sottoposto a compressione per occupare meno spazio.
Partizione, Partizionare.
Sotto GNU/Linux è quasi indispensabile dividere il proprio disco rigido in spazi logici detti partizioni. Le partizioni contengono solitamente dati di tipologia differente, o addirittura diversi filesystem. L'esempio più comune è quello di un computer che si vuole fare funzionare sia con GNU/Linux che con Windows. In quel caso sarà necessario prevedere almeno due partizioni: una di tipo FAT32 per Windows, e una di tipo ext2 per GNU/Linux. Per essere un minimo più precisi qualsiasi sistema GNU/Linux ha, di solito, almeno 3 partizioni: una \home per i dati personali, una \swap per l'area temporanea della memoria swap e infine \ (root) per tutto il resto, anche se l'unica veramente indispensabile è \, che contiene il Sitema Operativo. L'operazione che crea le partizioni è detta partizionamento.
Patch.
Letteralmente ``pezza''. Di solito il termine indica una modifica al codice sorgente che risolve una vulnerabilità ad attacchi esterni o un bug di funzionamento.
Release.
È il termine che indica le versioni successive di un programma o di un sistema operativo. Per esempio: l'ultima release di Debian è la 3.0, soprannominata ``Woody''.
Reverse Engeneering.
Letteralmente ``ingegnerizzazione inversa'': in pratica il processo di esperimenti/deduzioni che permette di riprodurre le caratteristiche di un certo software o programma chiuso e proprietario. Attraverso il reverse engeneering, per esempio, alcuni hanno scoperto che Windows contiene dei pezzi del sistema operativo libero FreeBSD copiati liberamente secondo la licenza BSD, chiusi e venduti come software di Microsoft.
RIAA.
Acronimo per Recording Industry Association of America: la potentissima lobby delle maggiori etichette discografiche statunitensi (anche soprannominate ``majors''), nota per i suoi continui attacchi alla libertà di Internet e per i continui tentativi di imporre legislazioni restrittive attraverso una intensa operazione di lobbying sul congresso degli Stati Uniti.
Root.
Letteralemente ``radice''. Nel caso di GNU/Linux indica il superutente, ovvero l'utente che amministra il sistema e che ha, dunque, accesso a qualsiasi file o risorsa del computer. Purtroppo con lo stesso termine si indica anche la ``radice'' dell'albero delle directory, ovvero la cartella che contiene tutte le altre.
Server.
Il computer che, su una rete, si occupa di fornire dei servizi. Esempi possono essere File Server (il computer che fornisce spazio disco per i nostri file), Mail Server (quello che distribuisce la posta), etc. Solitamente il termine é usato in opposizione a Workstation che è il computer che fa da normale postazione di lavoro.
Signature.
Letteralemente ``firma'': sono quelle poche righe che gli utenti più smaliziati aggiungono in fondo ad ogni messaggio spedito. Possono contenere informazioni utili come telefono o chiavi GPG, ma spesso contengono frasi buffe o particolarmente curiose raccolte in rete.
Società della sorveglianza.
Termine coniato nel 1997 dal sociologo David Lyon, ed utilizzato in contrapposizione all'emergente e propagandistico ``società dell'informazione'' nel suo libro L'occhio elettronico. Prassi e filosofia della sorveglianza (Feltrinelli), ad indicare proprio il processo di mutazione degli obiettivi descritto nella sezione 1.2.
Shareware.
Particolare tipo di licenza proprietaria che prevede la distribuzione libera di una copia dimostrativa del programma su Internet, ma il pagamento del prezzo della licenza per accedere alle piene funzionalità.
Sistema Operativo.
Il S.O. è il programma fondamentale che permette al vostro computer di funzionare. Esso si occupa di gestire la comunicazione tra le varie parti: unità centrale (CPU), tastiera, video, stampanti, eccetera e di mantenere operative le ``funzioni vitali'' del vostro computer. Esempi di sistemi operativi sono: Unix, GNU/Linux, MacOS, MS-DOS, Windows.
Software Obeso.
Termine giornalistico coniato per indicare le mega-suite di programmi (tipo Office) che hanno in pochi anni subito un'aumento esponenziale del proprio ``peso'' in termini di memoria occupata. A questo proposito è estremamente interessante notare come Microsoft sia impegnata in una campagna per convincere le scuole americane a rifiutare i vecchi computer in donazione per accettare invece in omaggio l'ultima versione di Windows, che però richiede l'utilizzo costosissimi computer all'ultimo grido. Questo tipo di problema è talmente caro a Microsoft da fargli intentare causa ad una ONG statunitense per aver regalato vecchi PC in Africa con vecchie copie di Windows 95, di cui non era possibile recuperare la licenza.
Sorgenti.
Anche detti codici sorgenti o codice sorgente. In pratica un file di testo contenente tutte le istruzioni che compongono un dato programma, in una forma comprensibile per gli umani (human readable). perché si possa usare questo programma esso deve essere compilato, ovvero tradotto in una serie di numeri binari che il computer sia in grado di interpretare (forma machine readable).
Stabilità.
Di solito si indica con questo termine la ``maturità'' di un software o di un sistema operativo. In pratica più un certo software è stabile e meno sarà soggetto a blocchi oppure alla scoperta di nuovi errori (bugs) che potrebbero comprometterne il funzionamento.
Unix.
Il sistema operativo Unix è quello attorno al quale, nei primi anni di vita di Internet, si sviluppa una solida comunità hacker. GNU/Linux, pur non essendo un sistema unix a tutti gli effetti, risente molto della cosidetta ``filosofia Unix'' nel suo funzionamento interno. Per questo per imparare a usare bene GNU/Linux è utile cercare di comprendere le regole base di questa cultura, che è una delle più anziane esistenti in rete e sicuramente la più longeva.
Virus.
Di solito si definisce con questo termine un programma, di solito diffuso tramite Internet o posta elettronica, che può arrecare gravi danni ai dati contenuti in un computer o addirittura allo stesso sistema operativo. Altra caratteristica tipica dei virus è la tendenza a replicarsi e propagare la propria diffusione, attraverso il vostro normale programma di posta o anche attraverso altri canali.
World Wide Web.
Acronimo per indicare la rete Internet, che si riferisce alla sua struttura a forma di rete. La traduzione letterale è, infatti, ``rete a diffusione mondiale''. Da questo termine deriva il ``www'' che precede il nome a dominio della maggioranza dei siti Internet.
XS4ALL.
Acronimo che suona come ``Access for all'', accesso per tutti. Nome di un famoso provider ``di movimento'' impegnato nella difesa dei contenuti delle pagine da esso pubblicate.

E se non funziona...


Mozilla: connessione a Internet

Avete installato Mozilla, siete connessi a Internet come al solito, Internet Explorer funziona, ma Mozilla non ne vuole sapere.
In questo caso, probabilmente, il vostro computer si trova su una rete privata (LAN); per esempio quella del vostro ufficio. Se le cose stanno così, è possibile che il vostro amministratore di sistema abbia installato un proxy server, ovvero un computer che si occupa di distribuire le pagine Internet richieste dai computer da scrivania presenti nei vari uffici. Una sorta di ``intermediario'' che serve a diminuire la possibilità di attacchi diretti al vostro computer provenienti dalla rete esterna. Per far funzionare Mozilla sarà sufficiente istruirlo di modo che chieda le pagine Internet al suo proxy server. Per far questo chiedete al vostro amministratore qual'è l'indirizzo del proxy server (oppure leggetelo dalle preferenze avanzate di Internet Explorer) e poi aprite la voce del menù ``Edit'' (o Modifica) di Mozilla, scegliete ``Preferences'' (Preferenze) e, all'interno del pannello che viene visualizzato, ``Advanced'' (Avanzate) e poi ``Proxies''.
A questo punto dovete solo compilare a mano i campi HTTP Proxy e Port con l'indirizzo IP (od il nome) del computer che fa da proxy, e la porta su cui attende le richieste (solitamente la numero 3128). Per fare un esempio pratico:
	
HTTP Proxy: proxy.nomeditta.it  Port:3128

OpenOffice: non trovo l'immagine

Alcune voci segnalano un problema con le immagini in Open Office: all'interno di un documento la prima immagine inserita viene persa. Tutte le altre funzionano perfettamente. Se vi dovesse capitare di imbattervi nel problema sappiate che per aggirarlo è sufficiente inserire una immaginetta microscopica all'inizio della prima pagina del vostro documento (potete crearla voi o cercarne una in rete): quella verrà persa, ma tutte le altre saranno incluse perfettamente.


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Stefano Barale 2003-07-03