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Come cambiare il mondo senza cambiare sistema operativo
Una delle obiezioni più comuni che gli utenti meno esperti sollevano quando capiscono l'importanza della libertà del
software è la difficoltà d'installare GNU/Linux. Anche se oggi installare una delle ultime versioni di GNU/Linux non è
affatto più complicato che installare altri sistemi operativi come MacOS X o Windows, il problema è che moltissime persone
non hanno mai provato a installare nessun sistema operativo, semplicemente perché sono state abituate a trovarli
``preinstallati'' sul computer al momento dell'acquisto.
Nel capitolo 5 vedremo come si possa aggirare -almeno in prima istanza- questo ostacolo. Ma, come abbiamo visto nei
precedenti capitoli, il software libero non è solo GNU/Linux: esistono infatti molti programmi liberi che girano anche sotto
Windows e che possiamo usare per proteggere la nostra libertà di comunicare.
Se possedete una qualsiasi versione di Windows successiva a Windows '95, in essa è contenuto il programma di navigazione
Internet Explorer. Oltre a essere distribuito ``gratuitamente'' insieme al sistema operativo questo programma è anche
liberamente scaricabile dalla rete, ovvero è freeware2.1.
Questo porta molti a pensare che sia in effetti un programma libero, il che non è vero. Non a caso la causa intentata
dall'organismo antitrust americano nei confronti di Microsoft Corporation riguardava per l'appunto il danno alla libera concorrenza
causato dall'inclusione di questo programma all'interno del sistema operativo, scelta che ha causato danni enormi alla principale
azienda concorrente: Netscape.
Per rispondere a questo attacco Netscape ha deciso, nel 1998, di liberare i codici sorgenti del suo navigatore, rilasciandoli
sotto una licenza semilibera detta Licenza Mozilla2.2. Da questo sforzo nasce, un software di navigazione detto Mozilla.
Mozilla è un programma integrato: infatti offre svariate funzioni all'utente, dalla navigazione (come Explorer) fino alla
lettura della posta (come Outlook) o la chat (dalla versione 1).
Per cominciare ci concentreremo sul suo utilizzo in alternativa a Microsoft Internet Explorer.
Come fare a procurarsi una versione aggiornata di Mozilla? Le maggiori riviste specializzate presenti in edicola offrono a
intervalli regolari dei CD con l'ultima versione, ma per essere sicuri di accedere davvero a una versione aggiornata la cosa
migliore è sicuramente scaricarla dal sito ufficiale http://www.mozilla.org
. L'unico problema di una scelta del genere
è che Mozilla, effettivamente, è un programma decisamente ``pesante'': da un minimo di 14 a un massimo di 22 Mbyte di
memoria, a seconda del sistema operativo utilizzato. Questo significa, con un normale modem a 56k (quelli in dotazione con quasi
tutti i computer odierni), tempi di ``scaricamento'' che superano le 2 ore. Questo significa che per tentare l'impresa è
conveniente collegarsi in un momento tranquillo, ovvero a basso traffico (tipo la domenica mattina, per intenderci).
Una volta ottenuto il programma, l'installazione procede in maniera abbastanza automatica, almeno sotto Windows e Macintosh:
è sufficiente cliccare sull'icona nominata ``Setup'' che appare sulla nostra scrivania.
A questo punto Mozilla può cominciare a sostituire il vostro Microsoft Internet Explorer: testiamo il funzionamento scrivendo
nella barra superiore l'indirizzo di un qualsiasi sito. Se non avete modificato la vostra connessione a Internet (non avete toccato il
pannello ``Accesso Remoto'') dovreste vedere entro breve apparire la pagina del sito in questione.
In caso contrario consultate l'appendice: 9.2.1.
Naturalmente è possibile, sotto Mozilla come sotto Internet Explorer, mantenere una lista dei siti preferiti, di modo da poterci
tornare: per registrare l'indirizzo di un sito è sufficiente selezionare la voce ``Bookmarks'' (o Preferiti o Segnalibri) e poi
scegliere ``Add Bookmark'' (Aggiungi Preferito). Si può anche ottenere lo stesso effetto tenendo premuto il tasto Ctrl e poi
premendo il tasto D. Attraverso lo stesso menù è anche possibile organizzare i propri bookmarks dividendoli per categorie,
oppure scegliere in quale cartella devono finire i nuovi bookmark.
Mozilla 1.0.1 (l'ultima versione) ha poi una funzionalità molto utile: la possibilità di aprire delle schede o ``tab''. La
comodità di questa opzione sta essenzialmente nel fatto che, se siete abituati a visitare più siti contemporaneamente, invece
di ritrovarvi lo schermo pieno di finestre di Explorer da scambiare alla cieca per trovare quella che vi serve, vi ritroverete
con un'unica finestra dotata di una serie di ``linguette virtuali'', ciascuna con sopra indicato il contenuto del sito.
Per aprire un nuovo sito dentro una di queste schede è sufficiente aprire il menù ``File'' e scegliere la voce ``New Tab''
(Nuova Scheda).
Leggere la posta elettronica sotto Windows è abbastanza intuitivo, ma chi ha un minimo di frequentazione di Internet, sa
molto bene che questo è il versante da cui più facilmente possono arrivare guai: i famigerati virus.
Quello che pochi sanno è che, in realtà, si possono ottenere buoni risultati nell'arginare i danni di questi ``ospiti
indesiderati'' semplicemente sostituendo il programma di posta elettronica che Microsoft fornisce in dotazione con il suo
sistema operativo: Microsoft Outlook.
Infatti questo programma, pur essendo abbastanza intuitivo per un neofita, apre un varco spaventoso nella sicurezza del computer.
Per darvi idea di quello che si rischia ogni giorno utilizzandolo vi racconterò un episodio.
Un gruppo di persone ha una mailing list abbastanza ristretta, su cui possono scrivere solo poche persone. Quasi tutti utilizzano
Windows con Microsoft Outlook. Un brutto giorno arriva sulla lista un messaggio, apparentemente inviato da una delle iscritte, che
contiene poche parole (tipo ``Date un'occhiata a questo allegato, io l'ho trovato molto interessante'') e un allegato in
formato .bat
.
Il danno è notevolissimo. Quasi tutti gli iscritti alla lista hanno un antivirus installato, ma nessuno di questi blocca il
piccolo file eseguibile che contiene una sola istruzione:
@deltree /y c:\
ovvero: ``cancella senza chiedere conferma l'intero contenuto del disco rigido''.
Questo attacco (tutto sommato näif) è riuscito a danneggiare un numero notevole di dischi, e a scatenare un conseguente clima
di terrore in tutto il gruppo.
La soluzione più rapida per gestire la posta è, senza dubbio, affidarsi a Mozilla. Il suo programma interno di gestione della
posta è abbastanza spartano, ma offre tutte le funzionalità di base, con il vantaggio di non dover installare un altro
programma per l'occasione.
Nonostante il vostro computer si sia già collegato varie volte con altri programmi, prima di incominciare a utilizzare il vostro
nuovo programma di posta dovrete configurarlo di modo che
esso sappia da quale computer scaricare i messaggi.
In realtà si tratta di fornirgli nuovamente le stesse informazioni che inserite dentro Outlook.
La soluzione più semplice è, dunque, di copiare bovinamente le impostazioni dalle preferenze di Outlook, ma visto che
la legge di Murphy dice che ``se qualcosa può andare storto, lo farà'', forse è bene dedicare due righe a una
spiegazione passo-passo che ci permetta di cavarcela anche in quel caso.
Aprite il programma di posta selezionando la voce ``Mail and Newsgroups'' (Posta e Gruppi di Discussione) dal menù ``Window''
(Finestra). Cliccate a sinistra su ``Local Folders'' (Cartelle Locali) e sulla destra il messaggio ``Benvenuti in Mozilla Mail''
sarà sostituito da un breve menù. Cliccate sulla voce ``Create a new account'' (Crea una nuova casella di posta).
A questo punto si aprirà un programma automatico di configurazione delle caselle. Questo programma vi pone alcune domande per
permettervi di collegarvi a Internet:
- Select the type of account you would like to set up (Selezionate il tipo di casella che vorreste configurare). La scelta, in
questo caso, è tra E-mail Account (casella di posta elettronica) e Newsgroup Account (Casella per gruppi di discussione). Sulla
seconda opzione torneremo tra poco, per adesso selezionate il primo.
- Your name (Il vostro nome) e E-mail address (indirizzo e-mail). La prima voce è quella che comparirà in tutte le mail
che spedirete con il programma nel campo "From: " (Da:), quindi fateci attenzione nel caso che non vi faccia piacere spedire in giro
per il mondo il vostro nome su tutte le lettere che spedite (molti amano usare pseudonimi o soprannomi).
- Select the type of incoming server you are using (Seleziona il tipo di server che utilizzerai per scaricare la posta). Questo
solitamente crea molta confusione. Niente panico: si tratta di scegliere il protocollo (ovvero il ``linguaggio'') attraverso
cui il vostro computer dialogherà con il server di posta del vostro
provider ovvero del fornitore del vostro accesso a Internet (es. Libero, Tin, Tiscali, ecc) copiandolo dai settaggi del
vostro vecchio programma di posta, oppure dalle istruzioni del vostro provider.
I possibili tipi di protocollo sono due:
- POP3: è la tipologia di server più ``anziana'' e diffusa su Internet. Solitamente i provider che offrono un servizio
con IMAP, continuano a offrire parallelamente POP3. Questo significa che se tutto quello che avete letto fin qui vi sembra
oscuro e volete che lo resti, scegliete questa opzione e 90 su 100 andrà tutto liscio.
Esempio di configurazione: scrivere popmail.libero.it nel campo ``incoming server'' (server in ingresso) nel caso in cui ci
si colleghi con Libero2.3.
- IMAP: è il nuovo tipo di server che si sta diffondendo rapidamente su Internet. Il suo grosso vantaggio è che con IMAP
la vostra posta non viene scaricata automaticamente sul computer locale, ma resta su quello del vostro provider, fino a un vostro
ordine esplicito. I vantaggi sono molteplici: sicurezza di non perdere la posta, possibilità di accedere a tutte le vostre mail
da qualsiasi computer mentre con il protocollo POP3 se scaricate la posta sul computer dell'ufficio non potrete leggerla dal
vostro computer di casa, perché sarà stata cancellata dal server (a meno che non ordiniate espressamente il contrario al
vostro computer), possibilità di scaricare solo i titoli dei messaggi e decidere solo successivamente se vi interessa leggerne
il contenuto.
- User Name (Nome Utente): attenzione, qui dovrete inserire il nome utente che avete presso il vostro provider. Nel caso del
solito Libero sarà la parte del vostro indirizzo di posta elettronica che precede il simbolo @ (per capirci: se
l'indirizzo è stefano.barale@libero.it, allora username sarà stefano.barale).
- Account Name (Nome Casella). In questo caso potete dare spazio alla fantasia: questo è semplicemente il nome che
servirà a voi per distinguere questa particolare casella di posta dalle altre che eventualmente vorrete aprire in seguito.
Infatti con Mozilla Mail è possibile accedere a più caselle di posta contemporaneamente.
- A questo punto la casella di posta in ingresso è correttamente configurata. Provate a premere il tasto ``Ricevi'' che si
trova in alto a sinistra nel vostro Mozilla Mail e, se non avete commesso errori, i messaggi dovrebbero arrivare nella vostra
cartella ``Inbox'' (Messaggi Ricevuti).
- Non resta altro che configurare il programma per spedire correttamente la posta. Selezionate la voce ``View Settings
for this account'' (Controlla le impostazioni di questa casella) dal menù che si ottiene cliccando sul nome della vostra casella
di posta, quindi selezionate ``Outgoing Server (SMTP)'' (Server in uscita SMTP)2.4.
Potete lasciare vuoto il campo ``port'' (o porta) che il programma completa automaticamente, a meno che il vostro provider non ve ne
indichi una precisa nelle sue istruzioni, e mettere unicamente il nome del server. Di nuovo nel caso di Libero sarà:
smtp.libero.it.
Mozilla Mail è configurato e pronto per funzionare.
Una delle ragioni che storicamente ha tenuto lontani gli utenti da GNU/Linux era la mancanza di una adeguata ``suite'' di prodotti
per l'ufficio, che potesse fare concorrenza allo stranoto (e parecchio costoso) Microsoft Office.
Oggi, nonostante tutti i problemi causati dai formati proprietari di Microsoft, sono sempre di più le ditte che stanno valutando
di abbandonare Microsoft Office a favore della nuova suite libera Open Office: un gruppo di programmi che sono in grado di fornire
le stesse funzioni del più noto Microsoft Word.
Questo è un segnale forte della maturità del progetto ma, soprattutto, del crescere del bisogno di uno strumento che
risponda alle esigenze degli utenti e non del produttore.
Ma veniamo alle istruzioni su come installarlo e quali sono le differenze a cui conviene fare attenzione.
L'installazione di Open Office è estremamente semplice: basta recarsi sul sito Internet
http://it.openoffice.org/varie/downloads.html
che contiene gli indirizzi da cui è possibile scaricare una versione in
lingua italiana di Open Office. Sullo stesso sito trovate un collegamento ad alcuni utili strumenti che vi permetteranno di non
perdere completamente ciò che avete scaricato nel caso (abbastanza probabile) in cui la vostra connessione si interrompa prima
di aver terminato lo scaricamento.
Se invece possedete un Macintosh dovrete ``accontentarvi''2.5 di una versione in
inglese (al momento della scrittura non era ancora disponibile la versione in Italiano per Macintosh).
Dunque, nel caso utilizziate GNU/Linux su Macintosh dovrete recarvi all'indirizzo:
http://whiteboard.openoffice.org/mirrors/ppclinks.html
scaricare il file OOo_1.0.1c_LinuxPPC_installer.tar.gz
, scompattarlo (quello che otterrete sarà una directory dal nome
OpenOffice
seguito dal numero della versione, in questo esempio la 1.0.1), entrare nella directory e lanciare il programma
chiamato setup
. Potete anche fare tutto con l'interfaccia grafica, ma se volete usare la linea di comando:
$ tar zxvf OOo_1.0.1c_LinuxPPC_installer.tar.gz
$ cd OpenOffice1.0.1
$ ./setup
e poi seguire le istruzioni del programma di installazione.
Se invece utilizzate MacOS X andate all'indirizzo:
http://porting.openoffice.org/mac/ooo-osx_downloads.html
una volta scaricato questo sarà sufficiente cliccare sul file che avrete scaricato e il programma di installazione verrà
lanciato. Questo programma vi chiede la vostra password, per inserirla dovete cliccare sul simbolo del lucchetto in basso a sinistra.
Una volta inserita la password il programma sarà installato sul vostro hard disk.
Per capire quali sono le differenze tra la suite di Microsoft e Open Office, e per imparare a usarla al massimo delle sue
possibilità conviene aprire una breve parentesi sulla questione dei formati per lo scambio delle informazioni.
Dicevamo prima che la mancanza di una valida alternativa ad office è stata per lungo tempo uno dei motivi che ha tenuto
lontano gli utenti da GNU/Linux, non abbiamo però detto il motivo di questa assenza. Il motivo, purtroppo, è molto
semplice e stringente: i formati dei file creati da Microsoft sono proprietari e segreti: la casa produttrice non ha
mai voluto che le specifiche di questi formati fossero rese pubbliche, di modo da rendere quasi impossibile la scrittura di
un programma che facesse concorrenza alla suite di Microsoft sotto Windows. Questo atteggiamento, unito al boicottaggio con
ogni mezzo della concorrenza (come Borland Wordperfect), ha decretato l'instaurarsi dell'illegittimo monopolio di
Microsoft in questo campo. Open Office e tutti i cloni di Office sono frutto di un pazientissimo lavoro di
reverse engineering, ovvero una specie di ``decrittazione
inversa'' per ottenere di poter leggere e scrivere documenti in
formato .doc
, .xls
e .ppt
. Al tempo stesso questo è il motivo per cui la compatibilità di Open Office
con questi formati è limitata ai documenti che non contengono macro, parti di VBScript, e altre assurdità proprietarie di
Microsoft. In buona sostanza questo significa una compatibilità al 90%.
Come potrete facilmente immaginare questo dei formati è uno dei fronti più caldi di scontro tra la comunità del
software libero e la Microsoft2.6, che sta tentando di rendere illegale il reverse engineering di
modo da rendere impossibile la sopravvivenza di Open Office e di qualsiasi altro programma che cerchi di porre in discussione il suo
monopolio.
Torneremo su questo argomento, soprattutto per comprendere che ruolo abbia nella battaglia per la conquista delle pubbliche
amministrazioni all'utilizzo del software libero, ma per il momento vorrei chiudere la parentesi con un consiglio: nel caso in
cui vi imbattiate in documenti che non riuscite ad aprire con Open Office, scrivete all'autore chiedendogli gentilmente di
rispedirvelo in un formato leggibile (per esempio .pdf
: leggibile con Acrobat Reader o, meglio, .html
che è
uno dei pochi veri formati trasparenti): gli insegnerete a
compiere un piccolo gesto da cui potrebbe trarre vantaggio anche economico il giorno in cui Microsoft dovesse decidere di far
lievitare all'infinito il costo dei suoi prodotti, ipotesi che -come vedremo- è tutt'altro che remota.
Ecco la definizione di formati trasparenti contenuta all'interno della licenza GFDL con cui è rilasciato questo libro:
Una copia ``trasparente'' del documento indica una copia leggibile da un calcolatore, codificata in un formato le cui specifiche
sono disponibili pubblicamente, i cui contenuti possono essere visti
e modificati direttamente, ora e in futuro, con generici editor di testi o (per immagini composte da pixel) con generici editor
di immagini o (per i disegni) con qualche editor di disegni ampiamente diffuso, e la copia deve essere adatta al trattamento per
la formattazione o per la conversione in una varietà di formati atti alla successiva formattazione. Una copia fatta in un altro
formato di file trasparente il cui markup è stato progettato per intralciare o scoraggiare modifiche future da parte dei lettori
non è trasparente. Una copia che non è trasparente è ``opaca''.
Esempi di formati adatti per copie trasparenti sono l'ASCII puro senza markup, il formato di input per Texinfo, il formato di input
per LaTex, SGML o XML accoppiati a una DTD pubblica e disponibile, e semplice HTML conforme agli standard e progettato per essere
modificato manualmente. Formati opachi sono PostScript, PDF, formati proprietari che possono essere letti e modificati solo con
word processor proprietari, SGML o XML per cui non è in genere disponibile la DTD o gli strumenti per il trattamento, e HTML
generato automaticamente da qualche word processor per il solo output.
Come potrete facilmente vedere al primo avvio del programma, l'aspetto esteriore di Open Office è assolutamente analogo a
quello del vostro programma preferito. Naturalmente dovrete spendere un pochino di tempo a comprendere la diversa organizzazione
dei menù, ma una volta compiuto lo sforzo iniziale (che per chi, come me, utilizza unicamente le funzioni principali sarà
questione di pochi minuti) il suo utilizzo vi risulterà assolutamente analogo ai vostri attuali programmi.
Attraverso il menù File
New (Nuovo) si possono creare otto tipi di documenti:
- Text Document (Documento di Testo). È il corrispettivo di Word. Attraverso questo programma possiamo creare
documenti nei formati:
.doc
: nelle varie versioni Office '97/2000/XP, '95 e Word 6.0, tra loro differenti anche sotto
Microsoft;
.sxw
: formato di Open Office writer;
.sdw
: formato di Star Office writer (versione proprietaria di Open Office distribuita dalla Sun Corp.);
e molti altri;
- HTML Document (Documento html). Permette di creare documenti HTML per
Internet o per lo scambio libero di informazioni (anche Word ha un suo editor html, ma è presente solo nelle versioni più
recenti e produce un risultato difficile da modificare e assolutamente fuori standard);
- Spreadsheet (Foglio Elettronico). È il corrispettivo di Excel: anch'esso permette il salvataggio in moltissimi
formati, tra cui alcuni formati di database indisponibili sotto Excel e ovviamente
.xls
;
- Presentation (Presentazione). È il corrispettivo di PowerPoint: anch'esso permette il salvataggio in moltissimi
formati delle vostre diapositive per presentazioni, tra cui il formato
.ppt
;
- Drawing (Disegno). Permette la creazione di semplici disegni con uno strumento molto intuitivo. L'unica cosa
che lascia parecchio a desiderare è che per salvare in qualsiasi formato che non sia Open Office (per esempio il più comune
-e libero-
.jpg
) bisogna selezionare la voce ``Export'' (o Esporta) dal menù File, invece che ``Save As...'' (Salva con
nome);
- Formula. Questo, a mio parere, è il piatto forte della suite: uno strumento per scrivere equazioni anche molto
complesse attraverso una interfaccia grafica estremamente intuitiva (io ci ho messo circa 5 minuti per scrivere l'equazione
della legge di gravitazione Einsteniana, con tanto di lettere greche per gli indici).
- Labels (Etichette). Ebbene sì, con Open Office potete anche sbizzarrirvi a creare ogni tipo di etichette;
- Business Cards (Biglietti da Visita), oppure biglietti da visita.
Accedere ai newsgroups con Mozilla Mail
Per accedere ai newsgroup con Mozilla è sufficiente compiere un'operazione di configuraziona analoga a quella che abbiamo
descritto per le mail. Aprite il programma di posta selezionando la voce ``Mail and Newsgroups'' (Posta e Gruppi di Discussione)
dal menù ``Window'' (Finestra). Selezionate la voce ``Mail and Newsgroup account settings'' del menu ``Edit''. Cliccate sulla
voce ``Create a new account'' (Crea un nuovo account).
A questo punto si aprirà un programma automatico di configurazione. Questo programma vi pone alcune domande per permettervi di
collegarvi ai newsgroups:
- Select the type of account you would like to set up (Selezionate il tipo di casella che vorreste configurare). La scelta, in
questo caso, va su Newsgroup Account (Casella per gruppi di discussione).
- Your name (Il vostro nome) e E-mail address (indirizzo e-mail). La prima voce è quella che comparirà in tutte le mail
che spedirete con il programma nel campo "From: " (Da:), quindi fateci attenzione nel caso che non vi faccia piacere spedire in giro
per il mondo il vostro nome su tutte le lettere che spedite (molti amano usare pseudonimi o soprannomi).
- Enter the name of your news server (Seleziona il nome del server che utilizzerai per le news). Inserite il nome di un server
per i gruppi di discussione. Quasi tutte le istituzioni accademiche ne hanno uno e con GNU/Linux potreste decidere di installarne
uno sul vostro computer. L'unico problema è che non tutti questi server sono accedibili dall'esterno dell'istituzione che li
ospita. Una lista di newsserver accedibili anonimamente è recuperabile all'indirizzo http://www.proxy2.de/news.php:
sarà sufficiente inserire uno di questi.
- User Name (Nome Utente): attenzione, qui dovrete inserire il nome utente che avete presso il vostro provider. Nel caso del
solito Libero sarà la parte del vostro indirizzo di posta elettronica che precede il simbolo @ (per capirci: se
l'indirizzo è stefano.barale@libero.it, allora username sarà stefano.barale).
- Account Name (Nome Casella). In questo caso potete dare spazio alla fantasia: questo è semplicemente il nome che
servirà a voi per distinguere questo particolare server news dagli altri che eventualmente vorrete visitare in seguito.
Infatti con Mozilla Mail è possibile accedere a più news server contemporaneamente.
- A questo punto non resta che selezionare le liste di news che vi interessa ricevere: cliccate sul nome che avete dato al
newsgroup server e selezionate dal menù che compare a destra ``Subscribe to newsgroup'' (Iscriviti al newsgroup) e scegliete
i gruppi di vostro interesse dalla lista.
L'ultima versione di Mozilla contiene anche un programma per connettersi alle chat di tipo IRC.
Utilizzarlo è semplicissimo: basta selezionare la voce ``Chat IRC'' dal menu ``Finestre'' e poi connettersi con il comando
/attach irc.nomeserver.dom (per esempio irc.debian.org, il server di chat della comunità Debian). In Internet sono
milioni i server a disposizione per le chat, solitamente ci vengono segnalati da altre persone che già li utilizzano, oppure
potete visitare una lista generale all'indirizzo http://www.irchelp.org/irchelp/networks/servers/. Una volta selezionato
il server in questione bisogna scegliere il canale sul quale volete chattare. Di solito il canale indica l'argomento della
discussione (ad es. #ricette). Per scegliere il canale il comando è /join #nomecanale.
Per avere una panoramica di tutti i comandi del protocollo IRC potete visitare il sito
http://chat.tiscali.it/help_irc_com.html o, se sapete l'inglese, digitare il comando /help.
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Stefano Barale
2003-07-03